Sulle ali della libertà: Fariba Hashimi trionfa ai Campionati Afghani di Ciclismo

La ciclista di Road to Equality vola sul gradino più alto del podio e ottiene un contratto da professionista con l’Israel-Premier Tech Roland

Fariba corre, corre per passione, corre per salvarsi. Ama il ciclismo, è la sua vita, ma c’è chi sarebbe pronto a privarla della vita stessa da quando la bandiera dei Talebani si agita al vento dal palazzo presidenziale a Kabul. Un vento infausto quello che percorre l’Afghanistan e che, dal 15 agosto 2021, ha spazzato via ogni diritto alle donne, anche quello di praticare sport.

La giovane ciclista decide allora di correre per la sua vita e, assieme alla sorella Yulduz, scappa dall’aeroporto di Kabul in fiamme, lasciando l’Afghanistan. Le due ragazze arrivano in Italia grazie al fondamentale intervento di Alessandra Cappellotto e così la possibilità di una nuova vita.

Ai piedi delle Prealpi vicentine, Fariba e Yulduz dividono un appartamento assieme ad altre ragazze afghane salvate da Alessandra, studiano e si allenano con la squadra ciclistica Valcar-Travel & Service. Domenica 23 ottobre, un altro colpo di scena nelle loro vite.

Le ragazze volano in Svizzera assieme a Road to Equality per competere ai Campionati Afghani di Ciclismo, si allenano al prestigioso World Cycling Centre tutta la settimana e, dopo 57 km, tagliano la linea d’arrivo con risultati incredibili.

Fariba Hashimi vince, diventando così la nuova campionessa nazionale su strada ed ottenendo un contratto da professionista con l’Israel-Premier Tech Roland per due anni, sua sorella Yulduz la segue sul podio e, a completarlo, tutte le altre cicliste di Road to Equality: Arezo, Nooira e Zahra.

Le ragazze commentano: «Siamo felici di poter ripagare la fiducia di chi ci ha dato questa grande opportunità. Vogliamo ringraziare Alessandra che ci sta crescendo come figlie, il team Valcar-Travel & Service e il nostro allenatore Maurizio Dal Santo e tutti coloro che ci hanno fatto sentire accolte in Veneto.»

Fariba aggiunge: «Sono grata per l’opportunità offerta dalla Israel-Premier Tech e correrò per tutte le donne afghane. Il mio Paese è pericoloso per loro, ma se mi vedranno correre al Tour de France con i colori dell’Afghanistan, capiranno che tutto è possibile.»

La presidentessa di Road to Equality, Alessandra Cappellotto conclude: «Voglio ringraziare l’UCI per l’encomiabile impegno e la solidarietà dimostrata. È stata una settimana emozionante che riempie i nostri cuori di gioia e illumina il futuro con una nuova speranza. Non si trattava di competizione. Oggi, abbiamo mandato un potente messaggio: i traguardi che stanno raggiungendo le mie ragazze non sarebbero stati possibili senza la catena di solidarietà su cui hanno potuto contare, ma soprattutto sono un faro di speranza e trasmettono fiducia nel futuro per tutte le donne afghane.»